Nella moderna società è sempre più importante poter evitare il consumo eccessivo di suolo e, quindi, sviluppare gli edifici in verticale. Una esigenza che rende sempre più vitale poter disporre di impianti in grado di trasportare cose e persone non solo in maniera veloce, ma anche facendo in modo che la loro sicurezza sia sempre garantita. Basta in effetti dare una rapida occhiata alle notizie relative agli incidenti che vedono coinvolti gli ascensori, per comprendere come si tratti di una necessità ancora troppo spesso disattesa. In Italia, in particolare, sono troppi gli ascensori obsoleti o comunque retaggio di un passato a volte lontano di decenni, per riuscire ad assicurare al meglio l’esigenza di sicurezza. Proprio per questo motivo è molto importante che in fase di progettazione vengano rispettate le norme relative a fattori come dimensioni, peso e portata della cabina.
Problematiche molto complesse
Quando si opta per installare un impianto per la movimentazione verticale di cose e persone in un edificio, si devono considerare una serie di problematiche notevolmente complesse, partendo dal calcolo della cabina dell’ascensore.
Il primo passo da fare in una evenienza di questo genere, consiste nell’andare ad individuare dimensioni tali da poter rappresentare un efficace compromesso tra la necessità di disporre di sufficiente spazio per un trasporto comodo relazionandolo però a quello di cui dispone effettivamente. Un problema di questo genere è in effetti consuetudine negli edifici più vetusti, nei quali viene spesso a mancare la trombe delle scale, tanto da rendere praticamente impossibile portare avanti i lavori. Una evenienza simile obbliga in effetti a valutare in maniera esaustiva tutti i fattori esistenti, andando peraltro a condividere il processo decisionale con un esperto, avendo ben chiaro come il punto di partenza da tenere presente, oltre allo spazio disponibile è rappresentato dalla normativa esistente, che è del resto molto precisa al riguardo.
La normativa di legge
Quando si tratta di progettare un impianto, il riferimento normativo cui attingere è il d.m. 236 emanato nel 1989, il quale parte da un punto fermo: l’ascensore deve infatti essere poter disporre di una cabina le cui dimensioni minime rendano possibile il suo utilizzo anche ad opera di un utente che sia afflitto da problemi motori, tanto da essere costretto su una carrozzella. La stessa normativa prescrive poi come le porte di cabina e di piano debbano essere del tipo automatico e avere dimensioni in grado di consentirne una facile fruizione anche da parte di persone disabili.
Non meno importante è poi la parte che va ad indicare i tempi di apertura e di chiusura delle porte, i quali devono garantire un accesso comodo e agevole. Per quanto concerne invece lo stazionamento della cabina ai piani di fermata, essa deve avvenire con le porte chiuse.
Altra prescrizione di base è poi quella relativa alle pulsantiere di comando, stabilendo come debbano avere il comando più elevato situato ad un’altezza che possa essere raggiunta anche da chi sia costretto a muoversi con una carrozzina, permettendo inoltre il proprio uso anche alle persone non vedenti.
Come si può facilmente capire, il decreto in questione pone l’accento sulle questioni relative al godimento dell’ascensore per le persone afflitte da disabilità, mentre per questioni come peso e portata si affida la questione al buon senso dei progettisti.
Cosa sono la portata e il peso degli ascensori?
Quando si parla di capienza e peso degli ascensori, i non esperti fanno spesso confusione, pur trattandosi di due cose del tutto diverse. Proprio per questo occorre ribadire che la portata di un ascensore corrisponde alla massa in chilogrammi che esso può movimentare, mentre per capienza si intende il numero massimo di passeggeri, Non a caso quando si entra all’interno di un ascensore, sulla targhetta interna sono ben visibili entrambi i dati, che devono essere scrupolosamente rispettati dando luogo ad un corretto utilizzo dell’ascensore, per effetto del quale sarà possibile evitare non solo l’usura precoce, ma anche incidenti tali da portare al bloccaggio dell’impianto e a guasti, con le prevedibili e conseguenti spese economiche le quali possono derivarne.
Gli utilizzi scorretti da parte chi utilizza gli ascensori sono indicate proprio nelle norme dedicate agli impianti, le quali cercano di evitare, per quanto possibile la generazione di deleteri sovraccarichi sull’impianto. A regolamentare l’uso delle cabine possono però anche contribuire le norme condominiali, la cui indicazione deve comunque sostanzialmente andare a rispettare i principi di sicurezza e accessibilità indicati dalle leggi statali.
Naturalmente per poter operare il calcolo di portata e peso degli ascensori, occorre affidare il compito a professionisti abilitati, i quali dopo aver preso in considerazione tutti i fattori, a partire dalla legge e passando per le condizioni preesistenti, potranno infine dare luogo al progetto.