Nel settore degli ascensori, l’Italia costituisce un vero e proprio caso a livello mondiale. Nel nostro Paese sono infatti circa 125.000 i nuovi ascensori e 3.500 le scale e i marciapiedi mobili che vengono installati ogni anno, andando a consolidare il primato detenuto ormai da lungo tempo. Si tratta di nuovi impianti i quali vanno a differenziarsi dai precedenti non soltanto per l’innovazione tecnologica che li distingue, ma anche per l’elevata efficienza energetica messa in mostra. Considerato come In Italia siano installati circa un milione di ascensori (in pratica un quinto di quelli esistenti nel Vecchio Continente), i quali consumano quasi 2 TWh all’anno, si può capire come si guardi al nostro Paese con estrema attenzione, quando si decide di legiferare in questo campo.
Per capire meglio l’importanza di questo aspetto, occorre sapere che un impianto tradizionale, il quale sia stato installato in un edificio a basso traffico, è destinato a consumare la maggior parte dell’energia proprio nella fase in cui non è in servizio. A titolo di esempio, basta ricordare come un ascensore installato in un edificio di cinque piani come un centro commerciale o residenziale a basso traffico, è destinato a compiere circa 200 fermate nel corso di una giornata, impiegando circa un’ora, ma restando inutilizzato per le restanti 23, quando in condizioni di stand-by va ad assorbire circa il 70% dell’elettricità totale, dovendo comunque provvedere all’illuminazione e ad altre incombenze. Un problema che invece viene eliminato proprio nei nuovi impianti, a patto che siano stati realizzati seguendo i requisiti minimi di sostenibilità. Se un ascensore può richiedere tra il 3 e il 5% del fabbisogno elettrico di un edificio, le nuove tecnologie sono in grado di ridurre i consumi quasi sino all’azzeramento.
Efficienza energetica degli ascensori: cosa dice la legge
E’ proprio la legislazione esistente a livello nazionale e comunitario a indicare i requisiti principali di efficienza energetica per quanto concerne gli ascensori. Il punto di partenza in tale comparto è rappresentato dalla Direttiva 31 emanata nel corso del 2010 e recepita in Italia mediante il decreto legge 63 rilasciato nel corso del 2013, convertito in seguito nella legge 90 dello stesso anno. Altre norme da tenere presenti sono poi il Decreto legislativo 28 del 2011 che affronta il tema delle fonti rinnovabili e il decreto 102 del 2014 con il quale è stata data attuazione alla Direttiva UE 27 del 2012, andando a stabilire un quadro di misure destinate a migliorare l’efficienza energetica al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi fissati nella cosiddetta direttiva 20-20-20, ovvero i risultati che dovrebbero abbattere le emissioni nocive in ambito continentale entro il 2020. Infine, occorre ricordare il Decreto ministeriale del 26 giugno 2015, il quale contiene le linee guida nazionali per la certificazione degli edifici, residenziali e non.
Risparmio energetico nel mirino delle aziende
Come abbiamo visto, quindi, gran parte del consumo di un ascensore avviene quando questo non è attivo. Una conseguenza del fatto che ben il 60% di quelli che sono stati installati nel nostro Paese non sono dotati di tecnologie moderne, le uniche che possono far fronte allo spreco, riuscendo ad abbattere i livelli di consumo del 35% circa rispetto a quelle più obsolete. Una strada, quella della ricerca e dell’investimento in nuove tecnologie, che ha visto impegnati tutti i maggiori marchi tricolori, con buoni risultati, almeno stando ai dati disponibili. Se infatti in Europa, gli oltre 4 milioni e mezzo di ascensori installati raggiungono un consumo di 18-19 TWh, pari ad una quota del consumo elettrico annuo che va a situarsi intorno al 4% del totale, ENEA attesta invece a 2 TWh il consumo degli ascensori italiani. In pratica la quota raggiungerebbe poco meno dell’1% del fabbisogno elettrico annuo, l’equivalente del consumo elettrico di quasi 700mila abitazioni.
Proprio i dati ricordati spingono gli esperti a ritenere possibile raggiungere risultati di notevole portata in tema di risparmio energetico, nell’ordine del 50-60%. Un risultato che potrebbe essere raggiunto intervenendo in maniera massiccia con diverse tecnologie già presenti sul mercato. Il riferimento è in particolare ai LED, ai motori elettrici ad alta efficienza, allo spegnimento di componenti non essenziali che però forniscono un rilevante contributo al consumo di stand‐by quando l’ascensore non è in uso, e agli azionamenti a velocità variabile.
In tal senso basti pensare al sistema presentato da Thyssenkrupp Elevator nel corso dell’Energy Efficiency Global Forum, evento annuale che si tiene a Washington, incentrato sul concetto di recupero dell’energia elettrica in modo da convertirla in velocità e azzerare in pratica il consumo elettrico negli ascensori. Il sistema è formato da un quadro di manovra che va ad integrarsi con i componenti già presenti negli impianti di elevazione, anche ove si tratti di prodotti datati, il quale consente il recupero dell’energia per mezzo di un inverter rigenerativo nel corso della frenata e di un pannello fotovoltaico poco più grande della cabina. Ad aumentare l’efficienza energetica dell’impianto è in questo caso la presenza di sensori intelligenti i quali provvedono ad inserire la modalità “stand-by” o “Hibernate” proprio per ridurre drasticamente il consumo. Una soluzione che è stata testata all’interno di un vecchio edificio di Boston, la sede del Fraunhofer USA Center for Sustainability Energy System, per poi essere installata anche all’interno del One World Trade Center a New York, dove gli ascensori sono in grado di rigenerare una quantità di energia con la quale diventa possibile alimentare l’intero sistema di illuminazione.