Un moderno grattacielo non è importante esclusivamente per la sua struttura ma soprattutto per come la sua base è collegata alla città. E’ necessario perciò progettare questo tipo di edifici (e annessi ascensori) in stretta relazione con lo sviluppo della città: l’altezza è importante ma lo è soprattutto se è legata alla base. Questa progettualità appare evidente nell’esperimento milanese delle due zone a più alto fattore di cambiamento: Porta Nuova e City Life che sembrano aver tenuto conto di questi concetti. A Milano la sfida vinta è stata quella di contestualizzare i grattacieli in una realtà urbanistica vecchia di millenni, un upgrade che funziona proprio perché queste “città verticali” non sono l’unico elemento di novità in un contesto già strutturato. Non a caso ecco la rinascita della piazza intitolata a Gae Aulenti: l’altezza, quella del grattacielo, al servizio della base, quello che ci sta sotto, un elemento orizzontale su una nascita verticale. E, per assurdo, la verticalità è anche al servizio del verde, da sempre punto debole nel vissuto dei milanesi. Ma cosa accadrà quando queste strutture, ascensori compresi, diventeranno obsoleti? Un recente studio del Ctbuh vuole dare qualche risposta a questa evoluzione. Intanto bisogna accennare alla crescita progressiva negli ultimi 15 anni di edifici alti: solo in Asia ne sono stati costruiti 3400 in questo inizio di XXI secolo. Lo studio che ho citato prevede il periodo di vita medio di 40 anni per questi edifici e la loro nuova funzione. Dopo questo lasso temporale spesso ci troviamo a ridiscutere la loro funzione e la scelta è quella di riposizionare l’edificio o attuare il cambiamento della sua funzione. Ma che fare se l’unico sbocco è quello della sua demolizione? Lo studio ha osservato come a oggi non sia stato ancora demolito un edificio più alto di 200 metri: il più alto abbattuto è il Singer Building di New York di 187 metri, costruito nel 1908 e demolito nel 1968. Nel 2020 ci saranno oltre 200 edifici più alti di 200 metri che supereranno i 40 dalla costruzione. Ma in breve entreranno nella maturità altri 2000 edifici alti. E non è ancora ben chiaro come si potrà ovviare a questa obsolescenza fisica e funzionale.
Questo sito web utilizza i cookie per consentirci di fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.