Quando si deve scegliere un ascensore, solitamente si è chiamati a optare tra due categorie: elettrico o oleodinamico. Si tratta di due categorie ben distinte, di cui sarebbe bene conoscere le caratteristiche, prima di sceglierne una, partendo in particolare dalle proprie esigenze, in modo da investire al meglio i propri soldi. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio quali siano le differenze in grado di far preferire un sistema o l’altro.
L’ascensore elettrico
Per ascensore elettrico si intende quella piattaforma per il trasporto verticale di persone o merci il cui movimento viene prodotto dal macchinario di sollevamento (gearlees o argano) delegato alla trasmissione del movimento alle funi cui spetta il compito di reggere la cabina. Il motore elettrico entra in funzione sia nella fase di salita che in quella di discesa.
Va sottolineato come questa tipologia di ascensore sia stata oggetto di una notevole evoluzione nel corso del tempo, Se, infatti, in origine questi impianti avevano il macchinario di sollevamento posizionato all’interno di un locale macchine, attualmente esso può essere anche posto all’interno del vano corsa, una soluzione che è definita MachineRoomLess, realizzando peraltro un notevole risparmio di spazio. Nell’ambito di questa soluzione, in effetti, anche il quadro di comando viene collocato all’interno del vano corsa, facendo in modo che il locale macchine essendo già esistente o comunque non più da realizzare, permetta un recupero dello spazio per un diverso utilizzo.
Per quanto riguarda invece il vano corsa, esso deve essere progettato e realizzato rendendo possibile una tenuta ottimale delle sollecitazioni dell’ascensore e facendo in modo che sia in grado di soddisfare i requisiti antincendio del fabbricato. In conseguenza di ciò le pareti devono essere realizzate mediante l’utilizzo di materiali ignifughi, rendendole lisce e verniciandole di bianco. Inoltre in questo tipo di impianti occorre che sia costantemente garantita una areazione verso l’esterno, la cui sezione deve variare a seconda del tipo di edificio che vanno a servire.
L’ascensore oleodinamico
Per ascensore oleodinamico si intende invece quel dispositivo tecnologico il cui movimento viene ad essere prodotto da una centralina idraulica alla quale è affidato il compito di fornire l’energia ad un fluido (olio addittivato) che viene alimentato con corrente trifase. Proprio grazie ad esso, infatti, viene azionato un pistone il quale fuoriesce da un cilindro. Il motore elettrico annesso funziona nel corso della fase ascendente della cabina, mentre in discesa la piattaforma si muove semplicemente facendo ricorso alla forza di gravità.
In questo caso, la centralina idraulica deve essere posta all’interno di un locale dedicato, denominato locale macchine, il quale deve a sua volta essere distinto da una serie ben precisa di caratteristiche:
1) presenza di una porta metallica apribile verso l’esterno, dotata di serratura tale da consentire la sua apertura manuale dall’interno del locale stesso;
2) il godimento di una superficie idonea (tale da variare a seconda delle dimensioni dell’impianto) con una altezza minima di 2100 millimetri;
3) presenza di un gancio di sollevamento posto sulla verticale alla centralina;
4) presenza di un meccanismo di areazione basato sulle caratteristiche dell’edificio in cui è posto l’ascensore.
Occorre però precisare che oggi è anche possibile procedere alla sostituzione del locale macchine con armadi metallici di dimensioni molto contenute (900 x 400 x 2100 millimetri), il cui posizionamento deve essere oggetto di accurati studi al fine di garantire lo stesso livello di sicurezza che contraddistingue il locale macchine.
Per quanto riguarda il vano corsa, esso rappresenta lo spazio verticale all’interno del quale scorre la cabina e la sua realizzazione deve avvenire facendo in modo che possa riuscire a sopportare le sollecitazioni prodotte dall’ascensore ed essere in grado di soddisfare i requisiti antincendio del fabbricato. Anche in questo caso le pareti devono essere realizzate mediante l’impiego di materiali ignifughi, devono essere lisce e verniciate di bianco. Inoltre deve essere garantita in maniera permanente una areazione verso l’esterno la cui sezione può variare a seconda del tipo di edificio.