Il tema della sicurezza degli ascensori è molto avvertito anche nel nostro Paese, soprattutto in considerazione del fatto che questo mezzo di trasporto verticale di persone e cose proprio in Italia ha incontrato un eccezionale gradimento. L’Italia è infatti primatista mondiale nella graduatoria relativa agli ascensori installati, con oltre un milione di macchine presenti lungo tutto il territorio nazionale.
Proprio questo incredibile numero di ascensori, pari quasi al 10% dell’interno parco macchine mondiale, ha come conseguenza la necessità di controllare al meglio il loro funzionamento, per evitare che i malfunzionamenti possano mettere in pericolo gli utenti. Una esigenza avvertita anche alla luce del fatto che molti di essi risalgano ormai a decenni addietro e abbiano quindi i problemi che sono tipici di tutti i congegni che vantano ormai un lungo periodo di operatività.
La domanda che ci si deve porre, proprio in riferimento alla sicurezza, non può quindi che essere la seguente: a chi spetta il vaglio sulle cabine degli ascensori, ovvero il compito di controllarne il corretto funzionamento?
I controlli periodici
Proprio al fine di cercare di mantenere elevata l’efficienza degli ascensori e i livelli di sicurezza che devono distinguerli, occorre quindi capire quali siano le figure cui è preposto il compito di controllare le cabine e le altre parti che compongono gli ascensori, in modo da prevenire possibili problemi.
Il primo punto da mettere in rilievo è quello relativo alla periodicità dei controlli, che può essere riassunta nel seguente modo:
1) ogni sei mesi gli ascensori devono essere sottoposti a manutenzione ad opera di un tecnico abilitato, andando a controllare tutti i principali componenti ovvero i paracadute, le funi, il limitatore di velocità, gli attacchi, le catene, l’impianto elettrico, i collegamenti con la terra e i dispositivi di sicurezza;
2) ogni due anni deve invece avvenire la verifica da parte della ASL, dell’ARPA o di altro organismo di certificazione che goda di regolare autorizzazione del MISE.
Inoltre può rendersi necessario un controllo straordinario a seguito di una verifica negativa, di un incidente di rilievo o in caso di modifiche che non rientrino nella manutenzione ordinaria o straordinaria.
Cosa succede in caso di problemi?
Ove nel corso di una verifica emerga il latente pericolo per i fruitori dell’ascensore, il tecnico abilitato è obbligato a fermare la macchina esaminata, almeno sino a quando non siano stati risolti tutti i problemi. L’intervento in questione dovrà essere oggetto di notifica ad una serie di figure tra cui il proprietario o responsabile dell’impianto, l’incaricato delle verifiche periodiche, oltre che al competente organismo comunale.
Va specificato che la materia dei controlli e dei collaudi è stata oggetto del cosiddetto Regolamento degli Ascensori, ovvero il decreto legge che ha in pratica accolto le normative emanate al riguardo dall’Unione Europea. Nonostante le polemiche che hanno caratterizzato la discussione, alla fine l’esecutivo ha deciso di non rendere obbligatori gli interventi tesi a eliminare le possibili problematiche, preferendo concentrarsi solo sugli impianti che sono antecedenti al 1999. In pratica si è deciso di non rendere obbligatori interventi che possono risultare molto costosi, soprattutto per non andare a gravare ulteriormente sulle economie familiari in un momento in cui l’economia è ancora alle prese con gli effetti della crisi e con quelli derivanti dalle politiche di austerity tese a ridurre il deficit statale.