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Restauro cabine ascensori: di cosa si tratta?

A volte, entrando nella cabine di ascensori posizionati all’interno di palazzi d’epoca, si ha quasi l’impressione di essere precipitati all’indietro di decenni. A destare questa impressione, abbastanza straniante è il tipo di arredamento che caratterizza l’interno del sistema di trasporto in questione. Naturalmente ove gli arredi siano ancora in buone condizioni, si prova un sentimento di riverenza e anche di ammirazione per l’effetto visivo che può derivarne. Nel caso contrario, può invece sorgere una certa contrarietà, soprattutto ove l’ascensore sia chiamato a servire un fabbricato di qualità. Se nel primo caso sarebbe quasi un peccato intervenire, a meno che non si renda necessario un adeguamento al fine di rendere il macchinario conforme alle direttive vigenti e per continuare ad assicurare affidabilità e efficienza, nel secondo il restauro delle cabine degli ascensori diventa praticamente inevitabile.

Chi paga la ristrutturazione dell’ascensore condominiale

Restauro cabina StiglerQuando si parla di restauro delle cabine di un ascensore occorre fare una premessa: le opere tese a svecchiare un ascensore o un qualsiasi altro impianto di sollevamento prevede un investimento importante. Considerata la mole ingente di soldi che vanno impiegati nell’operazione sarebbe quindi consigliabile rivolgersi a imprese in grado di garantire servizi tali da conseguire non solo il necessario risparmio energetico, ma anche un miglioramento funzionale e strutturale globale.
Va infatti sottolineato come la ristrutturazione dell’ascensore condominiale sia in pratica obbligato ad adattare l’impianto interessato alle ultime innovazioni tecnologiche e alle nuove normative, che sono più severe rispetto a quelle in vigore nel momento in cui molti degli ascensori oggi funzionanti nel nostro Paese, oltre un milione in totale, sono stati varati.
A tal proposito occorre ricordare come la normativa cui fare riferimento in tal senso è quella varata nel 2017 e nota come Regolamento ascensori. Inoltre, trattandosi di ristrutturazione di un ascensore già esistente, per quanto concerne la ripartizione delle spese bisogna fare riferimento all’articolo 1124, come confermato dalla Corte di Cassazione.

La sentenza della Corte di Cassazione

Come abbiamo già ricordato, quando si opta per la ristrutturazione della cabina di un ascensore condominiale, la ripartizione delle spese deve essere divisa tra tutti i condomini, come specificato dall’articolo 1124 del Codice Civile. A ribadirlo è stata la Corte di Cassazione con la sentenza 14697 del 14 luglio 2015. In pratica con questa sentenza, è stato ribadito come nel caso si proceda ad interventi di restauro e conservazione dell’ascensore, tutti i condomini siano tenuti a contribuire alle spese. Una partecipazione che si pone appunto nei casi in cui sia in oggetto la conservazione della cosa comune e non, ad esempio alla semplice manutenzione, cui invece sono tenuti a contribuire soltanto i condomini che usufruiscono dell’ascensore. Come si può facilmente comprendere, si tratta di una tematica tale da porsi ogni volta che il motivo del contendere riguardi l’ascensore, uno strumento che i condomini del piano terra non utilizzano. Al proposito occorre osservare che l’unico modo per gli stessi di non essere chiamati a contribuire a spese ritenute ingiuste è quello derivante dall’approvazione di una delibera condominiale tale da esonerarli dall’onere di contribuire alle spese riguardanti le parti comuni. In questo caso, infatti, viene ad essere superata la presunzione di comproprietà su una determinata parte del fabbricato.